“Nella mente ha origine la sofferenza. Nella mente ha origine la cessazione della sofferenza.”
Buddha

Immagina per un istante di essere in viaggio coi tuoi amici o con i tuoi familiari. Sei seduto in treno, rilassato e felice e li senti chiacchierare, mentre guardi fuori dal finestrino.

D’improvviso e senza ragione apparente cambi umore, ti rattristi e senti una forte emozione (paura, rabbia) salire su dalla schiena. Non sai cosa e come sia successo, ma all’improvviso ti dà fastidio tutto e senti che potresti spaccare qualcosa, saresti capace di fare del male a qualcuno e anche a te stesso. Le persone sedute accanto a te notano il tuo cambio d’umore e cercano di prendere le distanze, di mettersi nella condizione di non farsi ferire da te. In un attimo ti ritrovi solo con la disperazione di te stesso.

Ti sei trovato in uno stato che non capisci e non hai neppure la voglia di farti domande. Senti solo l’impulso istintuale di scappare, di correre, di rompere tutto e hai una voglia matta di ferire qualcuno.

Ti è mai successo di lasciarti prendere da uno stato simile nel corso delle tue giornate ?  Quando ti assale questo stato di iper-emozionalità, hai perso la libertà. Molte persone vivono questi repentini cambi d’umore, ma sono convinti di essere comunque sempre nella condizione di prendere decisioni in massima libertà. Non vivono (non percepiscono) questo malessere come una forma di schiavitù.

Se glielo fai notare affermano che tutti possono essere liberi di fare ciò che vogliono, a condizione di essere disposti a pagare le conseguenze delle proprie azioni.

A mio avviso, la questione è più sottile, più profonda e mi fa nascere una domanda:

Chi riesce a prendere il controllo su di noi e a scatenare quel senso iper-mozionale di rabbia-paura che ci porta a dire e fare cose di cui poi ci possiamo pentire ?  Di fatto se qualcuno o qualcosa riesce all’improvviso a prendere il sopravvento emozionale su di noi, non siamo affatto liberi, anzi, non abbiamo un briciolo di libertà.

Questa domanda ci tocca, ci fa riflettere e ci porta a chiederci:

Forse siamo schiavi inconsapevoli ?

Se sì, di chi ?

Ovviamente, dopo una piccola riflessione ci rendiamo conto che siamo tutti servi dei programmi parassiti che si sono insinuati nella nostra mente.

Com’è possibile ?

Perché non ce ne siamo accorti prima ?

Abbiamo gradualmente permesso alla vocina interiore di prendere il comando sulla nostra volontà. Quella vocina che a volte ci martella la testa, cercando di influenzare le nostre decisioni per condizionare le scelte su cosa è giusto e cosa è sbagliato. Insomma, siamo tutti succubi di quel dialogo interno incessante, frustrante, amico e nemico, che ci segue e ci perseguita giorno e notte. Siamo quasi tutti succubi e drogati di questa vocina. La odiamo, ma andiamo a cercarla prima di prendere qualsiasi decisione.

È difficile rendersene conto, ma il dolore che si prova quando si è tristi, quando si perde qualcosa d’importante, quello che chiude il petto e soffoca lo stomaco, è unicamente frutto di una mente incontrollata che ha preso il sopravvento sulla nostra volontà e ci parla sotto forma di vocina interiore.

Quasi tutti interagiscono con quella vocina mentale, tanto che ci sono corsi che insegnano come indirizzarla per ottenere successo: è considerata una cosa normale.

È l’utilizzo costante e continuo di quella VOCE MENTALE incontrollata che genera qualsiasi sofferenza

Succubi di questa vocina, siamo come animali allevati in cattività, senza la consapevolezza di essere in gabbia, piano piano perdiamo la capacità di capire cosa sia la vera libertà e non possono neppure immaginare cosa sia.

Smettiamo di farci domande, la nostra realtà, per quanto scomoda, è quella che vediamo fuori di noi e non sapendo che c’è qualcosa di diverso, ci rassegniamo, ci adattiamo e moriamo così.

Con questo atteggiamento cambiamo comportamento e difficilmente potremo essere liberi.

L’ASI è un percorso di destrutturazione delle convinzioni mentali limitanti, serve a sciogliere le abitudini sconvenienti che gradualmente si sono insinuate nella nostra mente e ci obbligano ad agire in uno stato di schiavitù, completamente privi di ogni libertà.

Se non ti piace essere allineato, se ti trovi spesso a farti domande per le quali non trovi facilmente risposte, se brami la libertà e la voglia di gustare le meraviglie della vita, allora sei già uno di noi.

Sei potenzialmente un ASI.

Francesco Sala