Quante volte lo diciamo!

In un certo senso, il tempo è una livella universale: ci mette tutti sullo stesso piano, ricchi e poveri, potenti e umili. Il tempo non si può accumulare. Una volta che è trascorso non torna indietro. La cosa saggia da fare, quindi, è usarlo al meglio.

Questo presuppone la scelta tra il fare le cose urgenti e le cose importanti., di conseguenza è necessario rendersi conto che c’è un tempo per fare e un tempo per essere. In ogni caso l’inesorabile scorrere del tempo ci stimola ad agire.

“La vita è ciò che succede mentre noi pensiamo ad altro.”

Oscar Wilde

Viviamo di corsa, rincorrendo impegni di ogni tipo su tutti i fronti: lavoro, figli, famiglia, casa, dimenticandoci di ascoltare il nostro bisogno di ascoltare noi stessi.

Siamo così abituati a correre che, se e quando rallentiamo il nostro ritmo o ci fermiamo per qualche momento, ci sentiamo disorientati e, a volte, percepiamo questa pausa come un vuoto che ci mette l’ansia e ci fa sentire in colpa. Quando ciò avviene, la nostra tendenza è di riempirci nuovamente d’impegni o di ansiolitici.

Ci sono persone che per fermarsi hanno bisogno di una malattia, si stremano fino al punto di rottura, e si permettono di prendersi del tempo per ascoltarsi solo quando la malattia si affaccia nella loro vita.

Chiediamoci dunque perché viviamo sempre di corsa e abbiamo difficoltà a staccare dalla routine quotidiana ?

Motivi razionali ce ne sono tantissimi, ma al di là, di queste apparenti inattaccabili ragioni, chiediamoci se profondamente dentro di noi abbiamo in realtà paura di fermarci.

Abbiamo forse paura di sentirci inutili ?

Che senza il nostro fare non serviamo agli altri, perderemo il loro amore, la loro amicizia e potremmo rimanere soli ?

Dietro un’ansia di fare e strafare c’è sempre un timore legato all’accettazione di sé.

Chiediamoci:

Chi sono io ?

Chi è quello che corre costantemente contro il tempo ?

Quando corriamo dietro agli impegni della vita perdiamo la sensazione della presenza .

Se ci concentriamo troppo sul fare perdiamo la dimensione dell’essere.

Per vivere in modo consapevole dobbiamo essere presenti in ciò che facciamo per sapere se è veramente ciò che vogliamo fare.

Il qui-e-ora è avere la consapevolezza continua del proprio stato d’animo, è questo a dare pace e benessere incondizionato. Se stiamo bene con noi stessi, poco importa, dove siamo e cosa facciamo.

Il qui-e-ora è la voglia di sorridere, di abbracciare e di amare. È uno stato d’animo che proviamo dentro quando proviamo il piacere nell’amore per l’altro.

“C’è più felicità nel dare che nel ricevere.” Atti 20:35

Nel seminarioPiù di Trek, troveremo insieme il piacere di crescere nella condivisione e nella piena relazione con l’altro.

Prenderemo consapevolezza di come siamo fatti e di come il tempo sia un piacere a nostra totale disposizione.

Vi aspetto,

Francesco Sala