In vacanza come riuscire a recuperare forze fisiche e mentali?

La necessità di recuperare le forze dopo un lungo anno di lavoro che, per molti, è sempre particolarmente stressante e faticoso, la voglia di provare esperienze nuove che aiutino a ritrovare se stessi, ci portano a cercare un modo nuovo per passare qualche giorno outdoor in pace e serenità.

Il trekking sta diventando una delle risposte più frequenti a questi bisogni.

Un’esperienza che va oltre l’attività sportiva, che permette di ritrovare un equilibrio interiore andando alla scoperta di ambienti naturali nuovi e incontaminati.

E anche quest’estate ASKOS propone il

SEMINARIO “Più di Trek”

dal 7 all’11 agosto 2017

Camminare in un TREKKING è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi

Ovviamente ciascuno di noi percepisce la fatica in modo diverso, ci sono molteplici fattori che entrano in gioco, a partire dall’età, passando per lo stile di vita fino ad arrivare all’allenamento. Ecco, proprio quest’ultimo è l’aspetto più importante anche per il trekking, infatti la sua natura meno aggressiva non rende l’allenamento inutile, anzi.

Il trekking è un’attività ad alto consumo energetico.

Ad una minore intensità dello sforzo corrisponde una durata prolungata. Un impiego particolare del nostro corpo, diverso da quelli di molte altre pratiche, che ha necessità di un percorso di graduale adattamento a questi ritmi, proprio attraverso l’allenamento.

La particolarità atletica del trekking spiega perché su un sentiero si possa trovare in difficoltà un ragazzo abituato a correre e a fare palestra e, invece, si possano incontrare persone più in la con gli anni che, in salita, riescono a staccare colleghi escursionisti ben più giovani. Quindi è importante fare un percorso di allenamento che porti il nostro fisico ad abituarsi a questi sforzi prolungati nel tempo.

 

Consigli più pratici!

Ecco alcune cose da sapere per iniziare a camminare con gioia durante il Seminario più di TREK

  • Iniziamo piano:

Le prime escursioni non devono essere ardite, proprio per la sua particolarità e per la necessità di abituare il fisico, iniziamo a camminare con gradualità. In particolar modo se il nostro stile di vita è sedentario, si potrebbe iniziare con un’escursione con un dislivello massimo di 400 metri, senza tratti troppo ripidi, da fare per le prime quattro o cinque volte. Dopo aver superato questo primo step senza troppa difficoltà, si potrà iniziare ad aumentare il dislivello e la durata delle escursioni, sempre con gradualità e senza esagerare.

  • Cerchiamo di essere regolari:

Come abbiamo detto bisogna iniziare con un’escursione leggera per le prime uscite, così da poter gradualmente aumentare la difficoltà. È chiaro però che non ha alcun senso fare una lunga escursione una volta al mese e poi rimanere per settimane in uno stato di inattività. Per passare a un livello successivo è necessario essere costanti. In primo luogo cerchiamo di fare un’escursione abbastanza lunga ogni weekend ma parte del lavoro va fatto anche in settimana. Non dimentichiamoci delle nostre gambe e iniziamo a fare qualche spostamento in più a piedi anche in città. Ne guadagneremo in salute fisica, mentale e nel portafoglio.

  • Regola il tuo passo:

Iniziamo a camminare piano, con passo lento e cadenzato, ascoltiamo la nostra respirazione. Dopo un po’ iniziamo ad accelerare gradualmente il passo, tenendo un andamento più sostenuto, non appena sentiremo il battito cardiaco aumentare e il fiato scarseggiare rallentiamo di nuovo. Imparare ad adattare il proprio passo al nostro allenamento, alla lunghezza e alla difficoltà del percorso è una delle competenze principali del buon Trekker. Proprio perché si tratta di attività con uno sforzo prolungato nel tempo è bene dosare le forze e regolarsi costantemente.

  • Camminare è una musica:

Si cammina per conoscere, per gustare panorami e il silenzio di ambienti naturali incontaminati. Fare qualche pausa per contemplare quello che ci circonda e bere un pò d’acqua è una pratica sacrosanta. Ma è meglio non eccedere con le soste. Perché il buon camminatore, grazie all’allenamento e alla capacità di regolare il passo, dopo qualche minuto di cammino riesce a trovare un proprio ritmo nel passo. Troverà il proprio tempo, quasi stesse suonando una melodia con le gambe. Troppe pause rischierebbero di interrompere questo spartito.

 

  • I bastoncini telescopici servono:

Sentirete molti dire che non sono essenziali, che si può camminare benissimo anche senza usarli. Ma non è così, i bastoncini hanno numerosi benefici per la camminata. Servono per aiutare il nostro equilibrio ma, soprattutto, per aiutarci a scaricare il peso dello zaino non solo sulla nostra colonna vertebrale. Utilissimi in salita, ma è bene riporli nello zaino nelle discese ripide, per la nostra sicurezza.

 

Il trekking deve emozionare e coinvolgere!

E’ un’esperienza che dona equilibrio e pace interiore, ecco perché è così importante, essere preparati quando s’inizia.  L’allenamento ti permetterà di vivere un’esperienza ricca di suggestioni.

Vogliamo camminare anche insieme a TE!

askos.org