Movimenti Sistemici, cosa sono e soprattutto, come funzionano? Rispondere a queste domande non è affatto semplice. Questa metodica, creata appositamente per il percorso ASI , consiste nell’individuare e “sistemare” le dinamiche familiari che hanno originato uno squilibrio sistemico in modo da poter trovare una soluzione.
Relazioni di coppia conflittuali, difficoltà nei rapporti con i familiari, problemi psicologici di vari tipi, disturbi fisici e disagi relazionali o professionali potrebbero avere, un’origine profonda all’interno della nostra famiglia.
Siamo tutti condizionati dal comportamento dalla nostra famiglia di origine e da quello dei nostri ascendenti. I nostri problemi o i disturbi di personalità che ci causano difficoltà e sofferenze possono essere il risultato di azioni o scelte familiari infelici.
Gli effetti di queste pendenze familiari si trasmettono a noi anche a distanza di alcune generazioni. (Esodo 20:5)
I Movimenti Sistemici si svolgono normalmente in gruppo.
La persona interessata che si avvale di questa forma di terapia familiare, attraverso un’essenziale e mirata rappresentazione, messa in scena dai partecipanti trasformati in attori, può andare all’origine dei suoi problemi e venire a contatto con le dinamiche familiari che li hanno generati. In questo modo può vedere, riconoscere e magari anche accettare gli squilibri sistemici che sono la concausa originale del suo soffrire.
Risolverli è la logica conseguenza della presa di consapevolezza.
Partecipare a una seduta di Movimenti Sistemici è interessante, perché offre spunti di riflessione per tutti i partecipanti. Questa efficace, interessante metodica è molto originale e si svolge prevalentemente all’interno del Percorso di FORMAZIONE ASI. È molto importante avere “attori” preparati sulle dinamiche di terapia sistemica che sappiano come stare fuori dal giudizio e soprattutto dalla tendenza a proiettare nella rappresentazione temi personali ancora in sospeso.
In alcuni rari casi, il passato familiare può avere ancora un’influenza nella vita presente e nei problemi di alcune persone.
Perché?
Nella mia esperienza ho visto che in ogni famiglia ci sono pesi e responsabilità pendenti da portare avanti per scioglierne i nodi. Alcuni discendenti, più di altri, le assorbono e inconsciamente le rappresentano, mettendole in figura nel quotidiano modo di vivere.
Il movimento sistemico serve ad attualizzare queste pendenze per renderle visibili, riconoscibili, spesso accettabili e quindi risolvibili da parte del cliente partecipante che mette in scena il suo problema-desiderio.
Una volta venuti a contatto con quel problema se ne può anche trovare la soluzione.
Com’ è possibile recuperare le informazioni indispensabili senza andare nella fantasia dell’assurdo ?
Qui è fondamentale la preparazione e la professionalità del terapeuta che attraverso tecniche specifiche sappia riconoscere i “BUCHI SISTEMICI” e si limiti a portare alla luce solo l’essenziale, indispensabile per trovare la soluzione.
Non c’è bisogno di andare a recuperare tutte le storie familiari e non serve neppure fare ricerche specifiche nel passato dei propri avi. Ci si deve limitare al minimo indispensabile. E’ necessario venire a contatto solo con la causa di quel determinato problema, rispettando tutto il resto. In questo modo si rimette in circolo l’energia che prima era bloccata in un buco della coscienza e adesso può tornare al servizio della persona e dei suoi familiari.
Che cosa succede durante la rappresentazione e come si crea il campo morfogenetico che permette di arrivare alla soluzione ?
È un processo semplice e automatico gestito dalla forza dell’amore collettivo.
Chiunque può partecipare ed avere benefici ?
Certo che sì. A patto che rispetti le regole del gruppo. La principale responsabilità del conduttore è quella di saper gestire il gruppo, di fare in modo che le persone si rendano conto da sole delle possibili soluzioni. Assolutamente da evitare gli INTERVENTI FORZATI che mirano a condizionare la soluzione.
Comunque prima di iniziare il lavoro con un gruppo nuovo, devo accertarmi che i partecipanti non abbiano una personalità distruttiva o negativa nei confronti degli altri. Se nella fase preliminare mi rendo conto che la persona ha una personalità paranoica o psicotica non permetto che partecipi. Tutti gli altri verrebbero influenzati dalla personalità senza controllo di questa persona.
Questo significa che, allora, non è una metodica adatta a tutti?
Normalmente nei gruppi di terapia sistemica, così come in quelli di psicoterapia, è vivamente sconsigliato mettere gli psicotici. Lo psicotico non può collaborare o abbandonarsi al lavoro, sia a causa dei conflitti che interessano il suo cervello, sia per i farmaci che cambiano tutto il suo sistema percettivo e di conseguenza le sue reazioni.
Una persona potrebbe essere suggestionabile al punto di non essere affidabile del suo ruolo nella rappresentazione?
Potrebbe essere ma se una persona finge e poi se ne rende conto questo la aiuta a conoscersi. Nel caso non se ne rendesse conto, allora si tratta di una persona malata che può essere aiutata.
Comunque il modo migliore per conoscere questo metodo, sia di indagine che di terapia sistemica, consiste nel partecipare sperimentandolo di persona.