L’osteopatia pediatrica è il caso più efficace di medicina preventiva.

È la terapia elettiva per il neonato che subisce in caso di nascita naturale il trauma da parto, in caso di cesareo invece permette la riattivazione da parte dell’osteopata del Meccanismo di Respirazione Primario.
In molti paesi viene data molta importanza al ruolo dell’osteopata già fin dalla sala parto a fianco all’ostetrica, assistendo alla dinamica del parto per poi verificare, nell’immediato, se la dilatazione e la contrazione delle ossa del cranio, che sono collegate al sacro, avviene rispettando i limiti fisiologici.
Man mano che il bambino cresce il suo corpo mostra in diretta, ad occhi esperti, sia i conflitti psico-emozionali personali e familiari ancora irrisolti che gli eventuali traumi fisici che ha subito…
I tessuti, in special modo le fasce con la loro capacità percettiva, hanno una loro memoria traumatica che tendono a conservare per tutta la vita. Il corpo si piega a queste memorie a tende gradualmente a mostrare fisicamente i propri disagi. Per questo è importante intervenire già in età precoce sui bambini, al fine di evitare che eventuali disfunzioni psico-traumatiche si strutturino in malformazioni, a volte irreversibili.

A parte le memorie familiari acquisite e i traumi patiti durante il periodo della gravidanza, il parto è in se stesso un grave trauma per tutti i bambini. Il passaggio della testa del feto lungo il canale del parto necessita di un adattamento delle ossa craniche che non sempre avviene in modo naturale e a volte possono esserci anche gravi conseguenze che il bambino sconterà per tutta la vita.
Per contro, in questo passaggio si verifica un contatto essenziale, una stimolazione meccanica di tutto il corpo indispensabile per uno sviluppo regolare del neonato. Questo speciale massaggio è una sorta di programmazione neuronale, uno starter che il corpo della mamma dà a quello del figlio, e se viene a mancare, come in caso di parto cesareo, l’intervento dell’osteopata può rendersi necessario, se non addirittura indispensabile, come contatto sostitutivo, per favorire la prosecuzione di una crescita il più corretta possibile.

In età fetale il bambino possiede una grande malleabilità delle ossa del cranio e, a causa delle enormi pressioni cui è sottoposta la testa durante la nascita, queste ossa possono subire una deformazione difficile da sistemare. Si spiega infatti come, per via di un difficile travaglio ad esempio, molti neonati hanno una forma strana del cranio (ad esempio un cranio allungato, naso più schiacciato, occhio più chiuso…).

Di norma le deformazioni del cranio durante l’espulsione nel tempo vengono riassestate completamente ed in modo naturale. Talvolta, però, questo processo non si verifica in maniera completa e ordinata, specialmente se la nascita è stata difficoltosa, con conseguenti alterazioni di mobilità di alcune ossa craniche, non ancora saldate, e con la possibilità di sviluppare disfunzioni craniche, specialmente a carico dei sistemi visivo e occlusale. I tessuti conservano spesso le asimmetrie delle pressioni e degli stiramenti traumatici subiti. Ogni regione del corpo può andare incontro a lesioni durante il parto, e a causa dell’interdipendenza, ogni disequilibrio può anche ripercuotersi a distanza dalla regione danneggiata come disfunzione di compensazione.

Nel parto cesareo, a causa del gioco di pressioni, si possono riscontrare diversi problemi. Vi è una notevole pressione all’interno della pancia ed una pressoché nulla nell’ambiente esterno. Il feto, durante il passaggio diretto dall’ambiente fetale al mondo esterno, è sottoposto ad un insieme di forze di trazione e compressione che interessano prevalentemente le ossa del cranio, ma non solo, questo processo altamente stressogeno, impone al neonato una capacità di adattamento, prima alle nuove pressioni del parto, ed in seguito a tutte le pressioni-costrizioni che la vita eserciterà su di lui.

In entrambi i tipi di parto se l’adattamento fisiologico del cranio e delle altre ossa non avviene in modo naturale, il neonato avrà difficoltà oggettive sia nel suo sviluppo osteoarticolare che nella strutturazione della futura personalità.

Alla luce di queste constatazioni, l’intervento dell’osteopata che interviene per riequilibrare le disfunzioni sul nascere è non solo auspicabile, ma oserei dire indispensabile.

Traumi da parto possono dare seguito a conflitti da cui si potrebbero sviluppare diverse patologie organiche:

  • Allergie, asma, faringiti, riniti, sinusiti, otiti, adenoiditi, difficoltà respiratoria possono essere legate ad un’alterazione del movimento delle ossa del cranio o di una scorretta mobilità del diaframma toracico.
  • La presenza di disturbi del sonno, suzione difficoltosa, rigurgiti, difficoltà a deglutire, agitazione e irritabilità, coliche possono essere legate ad una tensione o compressione delle suture o dei tessuti membranosi intracranici che tendono a creare un’irritazione di strutture nervose alla base del cranio.
  • Le alterazioni a carico della colonna e del sacro possono dare luogo a manifestazioni posturali che si evidenzieranno durante la crescita come scoliosi, dismetrie e dimorfismi degli arti inferiori (ginocchia vare, valghe, alterazioni dell’arco plantare).
  • La presenza di emicranie, cefalee, strabismo, cattive occlusioni possono essere legate a lesioni o tensioni delle membrane intracraniche o cranio-sacrali.

Francesco Sala